Commemorazione partigiana domenica 24 giugno sulla Sparavalle, lungo la statale 63 fra Castelnovo Monti e Cervarezza. Nello spiazzo dove si trova il conosciuto ristorante Baita d’Oro, verrà ricordata appunto la battaglia della Sparavalle, uno dei principali scontri fra Resistenza e occupanti nazi-fascisti nella montagna reggiana. L’appuntamento è per le 10 nel piazzale della Sparavalle, a fianco del ristorante Baita d’Oro, dove si trovano i cippi e i monumenti ai partigiani caduti.

Il programma prevede i saluti del vicesindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari, la commemorazione ufficiale affidata al partigiano Giacomo Notari, presidente onorario dell’Anpi provinciale, e le conclusioni di Paola Berti, assessore del Comune di Ventasso.

L’evento ricorda la battaglia della Sparavalle del 10 giugno 1944. Nell’alba di quel giorno truppe fasciste rinforzate dalla gendarmeria tedesca locale, mossero da Castelnovo Monti verso la zona della Sparavalle. I partigiani, che presidiavano l’omonimo fortino lungo l’attuale statale 63, notarono immediatamente il movimento. Nonostante l’inferiorità numerica rispetto ai fascisti e ai tedeschi, rimasta tale anche dopo l’arrivo di rinforzi inviati da Cervarezza, i partigiani decisero di mantenere saldamente le loro posizioni. Poco più di 10 partigiani difficilmente avrebbero potuto reggere agli attacchi di un intero reggimento.

Infatti i fascisti attaccarono nuovamente da due lati e i partigiani dovettero ripiegare in fretta per non essere accerchiati. Sfuggirono appena in tempo spostandosi sul Monte Campestrino, sotto il fuoco violentissimo dei nazifascisti. I cugini Ennio e Marino Gilioli, giovani che si erano da poco arruolati tra i volontari della libertà, non riuscirono però a mettersi in salvo con i compagni. Catturati dopo una tenace resistenza, vennero picchiati e poco dopo fucilati sul posto dai fascisti.

Durante la battaglia cadde anche il partigiano Giulio Canedoli, “Nebe”, mentre Carlo Tedeschi, “Pace”, ferito e catturato, riuscì fortunosamente a salvarsi. Le truppe nazifasciste riportarono un numero mai precisato di morti e feriti.

La commemorazione è organizzata dalle associazioni partigiane Anpi ed Alpi, insieme alle Associazioni dei deportati, all’Unione dei Comuni appenninici e ai Comuni di Castelnovo Monti e Ventasso.