Il Primo Maggio, la festa del Lavoro, a Reggio si è sempre celebrato mangiando con i cappelletti. E i fascisti hanno sempre cercato di opporsi a questa abitudine. Da tanti anni, in tantissime case e in tantissimi luoghi collettivi, i cappelletti del 1 Maggio sono un appuntamento fisso. In questo 2020 non potremo trovarci insieme per mangiarli, ma conserviamo il ricordo delle feste precedenti, e torneremo insieme a tavola, con ancora più appetito!


Vi proponiamo un approfondimento su “I CAPPELLETTI DEL PRIMO MAGGIO”, tratto da Pollicino 209/ottobre 2012

“(…) Fra gli antifascisti, a quei tempi, come e poi tornato dopo il fascismo, si festeggiava il Primo di Maggio, e costumava di fare i cappelletti.

Allora i fascisti andavano a casa di qualcuno che a loro interessava, all’ora del pranzo del Primo maggio, a vedere cosa mangiavano.
A casa mia, io ero un ragazzo che stava per compiere i 5 anni, cioè nel 1922, venne questa squadra di fascisti, che mi impaurì, io, le mie sorelle, mia madre e anche mio padre stesso; hanno visto che c’erano i cappelletti sulla tavola, e portavano rancore che mio padre non smetteva di pensarla ancora da socialista, hanno preso il lembo della tovaglia, trascinando tutto quello che era sopra, e buttando tutto a terra.
E di conseguenza bastonavano anche mio padre stesso, sotto le grida mie, delle mie sorelle e di mia madre: ‘Basta, basta, lasciatelo stare, smettetela’, ma, finché è parso a loro, questo ha continuato.”

testimonianza di Oddino Cattini, 1996


La ricetta dei Cappelletti Antifascisti
Un grazie alle donne del Circolo di Via Marsala!

Ingredienti per la sfoglia
(per 6 persone)
300 g di farina
3 uova

Ingredienti del ripieno
50 g polpa di manzo
50 g di polpa di maiale
50 g di prosciutto crudo
100 g di parmigiano
100 g di pane grattugiato
50 g di burro
uova
sale (se necessario)

Preparazione del ripieno
Fare tritare dal macellaio le carni e il prosciutto.
Sciogliere il burro in un tegame e mettere a rosolare le carni tritate a fuoco bassissimo per almeno 40 minuti mescolando spesso.
Se fosse necessario, aggiungere qualche goccio di brodo.
Ultimata la cottura, mettere la carne assolutamente ancora calda in una ciotola e aggiungere il parmigiano grattugiato.
Mescolare bene e poi unire uova e pane grattugiato tostato.
Se l’impasto risultasse troppo duro è possibile ammorbidirlo con qualche goccio di brodo.

Confezione dei cappelletti
Fare una sfoglia molto sottile e tagliare con la rotella liscia usando il matterello come guida, prima a righe verticali e poi orizzontali in modo da ottenere quadrati di 4 cm di lato.
Mettere una piccola pallina di ripieno all’interno di ogni quadrato di pasta e chiuderlo a formare un triangolo.
Arrotolare il triangolo attorno all’indice sinistro e unire i due angoli inferiori sovrapponendoli per gran parte, non solo in punta.
Chiudere i due lembi premendoli con delicatezza e rivoltateli all’insù per dare al cappelletto il classico svolazzo.
Sistemare i cappelletti su un tovagliolo infarinato in attesa della cottura.

Condimento dei cappelletti in brodo
• Ingredienti per il brodo di carne
• (PER 4 PERSONE)
• 4 litri d’acqua
• 300 g di carne di manzo
• gallina o cappone
• una costa di sedano
• 1 cipolla
• 1 chiodo di garofano
• 1 carota
• 5 gambi di prezzemolo

Preparazione
Tempo di cottura: dalle 3 alle 6 ore.
Per il manzo, i tagli più adatti a preparare un buon brodo sono il doppione, il muscolo, la sottospalla, la noce, il cappello del prete, la punta di petto, la pancia, la coda, il girello di spalla e la parte gommosa.
Per quanto riguarda, invece, la carne di cappone o di gallina, qualunque parte va bene e potrete anche utilizzarli interi, dopo averli puliti accuratamente e privati delle interiora.
Prendete un tegame di terracotta o, in alternativa, una pentola molto capiente a fondo spesso, che garantisce una temperatura di ebollizione costante. Versatevi l’acqua fredda e unite i pezzi di carne, poi fatela riposare per circa trenta minuti. Se volete rendere il brodo ancora più ricco, potete utilizzare in aggiunta alcune ossa di manzo.
Collocate quindi la pentola su un fuoco molto basso e portate il brodo ad ebollizione assai lentamente. Salate leggermente ed eliminate con cura, usando l’apposita schiumarola (o mestolo forato) la schiuma e le impurità che di mano in mano si formeranno in superficie.
Quando il brodo risulterà ben limpido, spegnete il fuoco. Una volta intiepidito, rimettete il brodo a bollire a fuoco lento, unendovi il sedano, la carota intera pelata, il prezzemolo e la cipolla sbucciata, nella quale avrete conficcato un chiodo di garofano (che dovrete rimuovere a fine cottura).
Fate sbollire il brodo molto lentamente, tenendolo coperto, e lasciatelo cuocere a fuoco bassissimo per almeno 3 ore. Poco prima di allontanare la pentola dal fuoco, salate il brodo con una presa di sale grosso. Ultimata la preparazione, filtrate il tutto con un colino.
Lasciate quindi raffreddare il brodo ottenuto in un ambiente freddo, fino a quando si formerà una patina di grasso addensato sulla superficie.
Infine, aiutandovi con il mestolo forato, rimuovete per intero o in parte lo strato untuoso così da ottenere un brodo totalmente o parzialmente sgrassato.