Dal primo sbarco dell’Esercito italiano a Tripoli nell’ottobre 1911 al dicembre 1918, vivono e combattono sulle spiagge e nei deserti della Tripolitania e della Cirenaica più di 2500 giovani reggiani, ufficiali e soldati della provincia. In questi anni di guerra, oltre 140 di loro perdono la vita per ferite, per malattia, o sono dispersi in combattimento. Nessuno in cento anni della storia della nostra città ha ancora raccontato la loro vicenda umana.

 

In 600 pagine di cronaca, corredata da centinaia di fotografie, disegni e mappe, Alfio Moratti e Amos Conti ripercorrono dettagliatamente l’esperienza di questi nostri concittadini, soprattutto attraverso le fonti originali del tempo: diari di guerra, lettere dei combattenti, fotografie personali, articoli di stampa. Rivivono così località dimenticate, notizie di personaggi appartenenti a notissime famiglie reggiane del ‘900: Bongiovanni, Borghi, Calderini, Tassoni, ma anche cognomi ancor oggi familiari di semplici soldati, soprattutto contadini, che vivono in una terra lontana e ostile un’avventura per loro incredibile con una costante rassegnazione o con un patriottico entusiasmo.

 

Il racconto si dipana con fedeltà storica dal primo sbarco sulla costa tripolina alla conquista dei primi avamposti, alla strage di Sciara Sciat, alle ripetute battaglie con le tribù arabe, alle descrizioni delle crudeltà perpetrate da entrambe le parti contendenti.
E’ una guerra nuova, condotta con l’impiego delle nuove macchine ed invenzioni di cui si avvalgono i combattenti: il camion, il telegrafo.
Sono proprio gli anni della comparsa e dell’impiego sistematico di nuove e terribili armi, che rendono più letali le battaglie: la mitragliatrice, il cannone a tiro rapido, il dirigibile e l’aeroplano, con i primi bombardamenti.

E anche nel capitolo relativo a quest’ultimo nuovo mezzo da combattimento, che appare per la prima volta sui campi di battaglia, non mancano reggiani tra i protagonisti e tra i caduti.

Il volume è infine corredato da numerose appendici: alcune brevi biografie dei principali comandanti reggiani, l’elenco completo dei combattenti della città e della provincia, alcuni originali album fotografici relativi alla campagna, le motivazioni delle decorazioni concesse a molti combattenti reggiani.

 

Un’attenta ricerca ha infine permesso di seguire la vicenda umana dei reduci dalla guerra in terra libica. Sono quasi tutti ben presto richiamati a combattere nella Grande Guerra, con altri 250 caduti o dispersi, molti dei quali hanno qui anche un volto. E’ un doveroso e riparatorio ricordo dei nostri fratelli, noti o sconosciuti, che nella loro semplice od eroica esperienza sono stati protagonisti di un frammento di storia patria, che certo merita di rimanere un patrimonio della storia cittadina.