01/10 – Appennino reggiano
Vengono eletti democraticamente i Consigli Comunali a Collagna, Busana, Ramiseto e Vetto d’Enza. Saranno eletti anche quelli di Ligonchio e Villa Minozzo.

02 – Si compie la liberazione di Firenze. La battaglia per la liberazione della città era iniziata un mese prima. I tedeschi si ritirano attestandosi lungo la linea Gotica, un fronte di circa 200 chilometri da Rimini a Pisa.

03 – Reggio Emilia
Rastrellamento fascista a Massenzatico. Condotti a Reggio, per interrogatori 114 civili. Ha luogo uno scontro con 4 gappisti che riescono a sganciarsi benché 2 di essi siano feriti. Ferito gravemente un ufficiale fascista e ucciso due militi.
Rastrellamento della Brigata nera a Gavasseto. Due contadini collaboratori dei gappisti vengono fucilati (Si tratta dei fratelli Gino e Giuseppe Vecchi; un altro fratello, Giovanni, morirà il 24 novembre 1944. I primi due militano nelle file sappiste, il terzo è un garibaldino).

04 – Reggio Emilia
Viene costituito ufficialmente il Comando Unico Zona Montana. Il Comandante è un ufficiale indipendente, col. Augusto Berti (Monti). Il Commissario, Didimo Ferrari (Eros), e il Vice Comandante, dott. Riccardo Cocconi (Miro), sono comunisti, il Vice Commissario, Pasquale Marconi (Franceschini) medico, è democristiano. Sarà poi nominato Capo di Stato maggiore il rag. Osvaldo Salvarani (Aldo).

05 – Viano
Disarmo di un posto di avvistamento dell’Aeronautica repubblicana presso Viano.
– In seguito alla cattura di 3 poliziotti, i fascisti di Ciano prelevano 27 ostaggi minacciando di fucilarli se entro 24 ore i prigionieri non saranno liberati.

06 – Ciano d’Enza
La Brigata nera lascia il paese di Ciano, in seguito ad un attacco dei partigiani della Val d’Enza, e ripiegano su San Polo.

08 – Casina
Attacco nemico di sorpresa ad un distaccamento garibaldino a Bosco delle Tane. Gli uomini si sbandano sfuggendo al massacro. Due cadono sul posto (Agostino Casotti Tarzan, e Afro Rinaldini Nessuno). Altri due, tra cui il comandante, Dino Meglioli Giuda (decorato di Medaglia d’Argento alla memoria), cadono prigionieri e fucilati a Pantano. I fascisti recuparano quasi al completo le armi e il materiale della formazione partigiana.

10 – Felina
Il presidio fascista ripiega su Casina in seguito alla pressione partigiana.

14 – Il CNLAI decreta il 14 settembre ’44 la sospensione della legislazione fiscale vigente.

15
Viene costituito in questi giorni il “Battaglione della Montagna” agli ordini di Carlo (don Domenico Orlandini). La nuova unità è composta da 3 distaccamenti di orientamento cattolico-democristiano (“Fiamme Verdi”) e da 3 distaccamenti garibaldini che per esigenze tattiche (difesa di Ligonchio) dipendono dal medesimo comando.

18 – Reggiolo
In seguito ad uno scontro tra una pattuglia di gappisti ed una della Brigata nera, che provocò due morti tra i fascisti nella notte del 17, il federale Ferri, alla testa di 200 uomini mette a sacco Reggiolo, incendia una casa, ferma 30 persone e ne uccide quattro (Si tratta del ten. col. Giuseppe Sacchi, dell’avv. Massimiliano Polacci, del dott. Antonio Angeli, dell’ing. Erminio Marani).

19 – Guastalla
A San Rocco attacco ad un posto di avvistamento aereo.

21 – Presso Casina
I partigiani catturarono l’ex federale fascista e comandante della Brigata nera Armando Wender.

24 – Puntata tedesca verso Ligonchio. Ritiro delle truppe in giornata dopo vari scontri con i partigiani della zona.

27 – SS 63, tratto montano
Dopo 15 giorni di schermaglie, di puntate, di combattimenti i tedeschi, impegnando contemporaneamente i partigiani da sud e da nord, si ricongiungono occupando interamente il tratto montano e iniziano a ripararla.

28 – Fabbrico
Cinque partigiani arrestati e portati al presidio della Gnr, con uno stratagemma riescono a disarmare i militi e a fuggire con il bottino.
– Rubiera
Partigiani delle Sap asportano materiale bellico dalla stazione di Rubiera.
– Escono il primo numero di “Noi Donne”, organo dei Gruppi di difesa della donna, e, in un giorno imprecisato, il primo numero di “Riscossa Giovanile”, organo del Fronte della Gioventù. Entrambi sono stampati localmente

29/30 – Roncroffio (Castelnovo Monti)
I nazisti saccheggiano e incendiano il paese, uccidono quattro abitanti (Luigi Borghini, 81 anni, il cav. Giuseppe Bussi, 49 anni, il tenente Gino Borrini, 29 anni, Vittorio Manfredi, commerciante, 49 anni).

29-30 – Strage di Marzabotto: 778 persone, comprese donne, bambini, religiosi sono uccise a più riprese dalle SS di Walter Reder. La strage è preceduta da altri due eccidi delle SS nella zona dell’Appennino bolognese: quello di Cà Berna (29 persone) e quello di Ronchioso (64 vittime).