Venerdì 14 ottobre il Centro Culturale Zavattini di Luzzara ospiterà “BRUNO  Bruno Fortichiari. L’uomo e il politico”, un approfondimento dedicato al rivoluzionario, dirigente comunista, militante antifascista Bruno Fortichiari, originario di Luzzara, esponente prima del Partito Socialista e poi fra i fondatori del Pci, dimenticato dalla storiografia ufficiale.

L’incontro prenderà il via alle 21. Arturo Bertoldi, presidente di Istoreco, dialogherà con Valentina Fortichiari. Sono previsti interventi di Michele Bellelli di Istoreco e di Simone Terzi della Fondazione Un Paese.

L’evento è promosso da “Territori culturali” all’interno della rassegna “Se avessi detto più due… Azioni di cultura a 120 anni dalla nascita di Za”.

Per informazioni, contattare il Centro Culturale Zavattini al numero 0522 977612 e all’indirizzo biblioteca@fondazioneunpaese.org.

Il volantino dell’iniziativa


 

“Durante la serata saranno approfonditi la sua vita politica attraverso la lettura del fascicolo del Casellario Politico Giudiziario (Michele Bellelli), i suoi legami con Zavattini e con Luzzara con la visione di immagini inedite della Casa del Popolo (Simone Terzi) e soprattutto l’uomo Fortichiari con la nipote Valentina Fortichiari.

Fortichiari è un grande rimosso della storiografia locale e nazionale del PCI. Un silenzio che non è stato rotto nemmeno lo scorso anno con le tante iniziative del centenario. Eppure è stato un militante generoso, un eccellente giornalista e un uomo che ha sempre privilegiato le idee alla carriera personale”, commenta il nostro presidente Arturo Bertoldi.

IL PROFILO

Nato a Luzzara nel 1892, morto a Milano nel 1981. Figlio di Antonio e Cleonice Marchesi. Bruno Fortichiari è nel PSI è un militante precoce e combattivo. A 16 anni invita Angelica Balabanoff a Luzzara e inizia la sua carriera di giornalista prima alla “Giustizia”, poi a “Piacenza Nuova” e “Avanguardia”. Nel 1912 a 20 anni diventa segretario della Sezione e della Federazione di Milano, la capitale del Socialismo Italiano. Antimilitarista è attivo contro la 1 Guerra Mondiale. Nel 1920 è il primo segretario della Frazione Comunista del PSI ed è la persona scelta tra tutti i compagni e le compagne per annunciare all’Italia e al mondo la nascita del Partito Comunista d’Italia al Teatro San Marco Livorno nel 1921.

È il compagno a cui viene affidato l’Ufficio I, quello che coordinava la struttura militare clandestina di difesa che il PCd’I aveva creato per fermare le violenze dei fascisti. Eletto deputato del PCdI nel 1924, in forte divergenza con il Partito viene espulso nel 1929.

Durante il periodo della Resistenza chiede di essere riammesso nel Partito. Riammesso nel 1945, nel 1947 è Presidente della Federazione Provinciale delle Cooperative di Milano. I rapporti con la dirigenza del PCI continuano ad essere difficili e nel 1950 lascia gli incarichi milanesi e si rifugia a Luzzara preferendo la politica locale e accetta di diventare Segretario della Coop di Consumo locale. Si impegna con i giovani, crea una scuola politica ed è il promotore della costruzione della nuova casa del popolo. Amico di Cesare Zavattini. Nel 1956 viene nuovamente espulso. Negli anni 70 si avvicina a Lotta Comunista; celebri le sue conferenze destinate ai giovani. Fortissimo il suo legame con Luzzara. Luzzarese è la moglie Gina Binacchi, sposata nel 1915.