«Avevi davvero portato con te qualche traccia di ebraismo dalla comunità di quel piccolo villaggio, così simile a un ghetto. Non era gran che, e si è affievolito ancora di più in città e durante il servizio militare; eppure, le impressioni e i ricordi di gioventù sono stati sufficienti a farti condurre una vita vagamente ebraica. Anche in questo c’era pur sempre un poco di giudaismo, ma troppo poco perchè tu lo potessi tramandare al figlio; è scivolato tutto via mentre cercavi di passarmelo». (Franz Kafka, Lettera al padre)

a – Prima e ultima pagina di uno «stato della popolazione» ebraica del ghetto di Reggio. Risulta che gli Ebrei sono 930 al 31 dicembre 1731. Il totale dei reggiani abitanti entro le mura si aggirava sulle 15.000 «bocche».

b – Permesso eccezionalmente rilasciato a Moisè Biniamin Foà per uscire liberamente dal ghetto, in deroga alle norme vigenti (1776).

c – 1685. Università di Padova. Laurea in medicina a Moisè figlio di Salomon Coen, che eserciterà la professione nel ghetto di Reggio. Gli ebrei saranno ammessi all’Università di Modena, nello stato estense, solo dal 1780.