Reggio Emilia
Esce sul Bollettino diocesano una lettera pastorale del Vescovo di Reggio di protesta per la fucilazione di Don Borghi. Il 13 risposero i fascisti sulla loro stampa alla lettera del Vescovo

Reggio Emilia
Il fascismo reggiano dilaniato all’interno da confilitti tra vecchi e giovani, tra estremisti e moderati, sospese dal partito nel febbraio Dante Torelli, primo reggente del fascio repubblicano reggiano, ed affidò la direzione de “Il Solco Fascista” a Franco Scaravelli in sostituzione di Renato Rossi.

05 – Appennino reggiano
In montagna nascono le prime formazioni (Garibaldini?). Verso il 5 di febbraio i partigiani reggiani si erano uniti presso Civago ad un distaccamento di partigiani modenesi. Ne era nata una formazione di una quarantina di uomini. La difficoltà maggiore era quella dell’alimentazione.

13 – Reggio Emilia
La fucilazione del sacerdote suscita la protesta del Vescovo Brettoni che viene resa nota attraverso una lettera pastorale, pubblicata su “Il Bolletino Diocesano” del febbraio 1944. I fascisti rispondono attraverso “Il Solco Fascista” del 13 febbraio con un articolo dal titolo “La difesa del crimene”.

14 – Reggio Emilia
Fuori Porta Castello viene ucciso un capitano, segretario del comando militare provinciale. Già il 3 presso San Pellegrino venne ferito un vice capo squadra della GNR. Il Capo della Provincia reagì decretando il divieto, dal giorno 21 della circolazione delle biciclette dalle ore 18 alle ore 5,30 (ci si riferiva anche alle biciclette condotte a mano).

18
Mussolini emana un decreto nel quale si commina la pena capitale per quei militari di leva o richiamati che si fossero presentati alle armi con oltre tre giorni di ritardo sulla data prescritta. Le reclute dovevano presentarsi entro il 28 febbraio e i richiamati entro il 4 marzo. La presentazione fu poi prorogata all’8 marzo.

17 – Novellara
Presso la stazione uno “sconosciuto” esplode alcuni colpi di pistola contro un gruppo di fascisti, uccidendone uno e ferendone un altro.

18 – Frassinoro-Morsiano (Modena) 
Partigiani reggiani e modenesi disarmano il presidio fascista di Frassinoro e occupato il paese per l’intera giornata distribuiscono alla popolazione il grano dell’ammasso. Anche l’ammasso di Morsiano è svuotato.

25 – Piandelagotti (Modena) 
I partigiani reggiano-modenesi disarmano alcuni fascisti.

29 – Toano
Militi della G.N.R. sparano su un gruppo di giovani modenesi disarmati ferendone 2 e catturandone 9.

29 – Reggio Emilia
Viene ucciso, presso Villa Canali, il commissario politico del fascio repubblicano di Campegine.